Un Perugia stellare si aggiudica 3 punti preziosi contro il Benevento

di Simone Morini

 

Il campionato del Perugia è in crescita. Ieri, al Renato Curi contro il Benevento, si può affermare di aver visto, ancora una volta, il miglior Perugia della stagione. Sicuramente la miglior partita giocata in casa, forse la migliore in assoluto di tutto il campionato. Il 3 a 1 finale non fa una piega. I campani, quarti in classifica, non hanno molto da recriminare; hanno impensierito la retroguardia del Perugia nella fase centrale del primo tempo, tornano pericolosi negli ultimi quindici minuti, dopo l’espulsione (per doppia ammonizione) di Belmonte, letteralmente costretto a commettere fallo su una ripartenza dei giallorossi. Per il resto tanto, tantissimo Perugia, che va in vantaggio dopo 28 secondi, piegando le gambe ai campani, i quali rischiano di capitolare nei primi quindici minuti, non riuscendo a contenere un Perugia che incanta.

Guberti gioca con il sangue agli occhi e gli riesce quasi tutto, Brighi dirige l’orchestra biancorossa con assoluta scaltrezza e grande personalità, un’orchestra che funziona a meraviglia e cala un tris con Nicastro, Di Carmine e Acampora, quest’ultimo vicino alla doppietta sul finale.

C’è solo il tempo di battere il calcio d’inizio e già Del Prete confeziona il cross “al bacio” per Nicastro, la sua incornata è diretta sull’angolino basso, e Gori è battuto quando ancora non è stato raggiunto il primo minuto di gioco. Si assiste a un primo quarto d’ora da favola, in cui l’unica pecca è il mancato colpo da ko. Il Benevento è in piena ambasce, e Guberti va vicino al 2-0 con un tiro a giro intercettato da un difensore campano. Il Grifo tira leggermente i remi in barca, o meglio riprende fiato dopo una partenza al fulmicotone; il potenziale offensivo del Benevento non può che venir fuori nella sua caratura, e Ciciretti si fa pericoloso in un paio di occasioni, soprattutto quando salta Brignoli e Brighi ci mette una pezza salvando tutto in extremis. Al 25° però il sinistro a giro di Ceravolo da dentro l’area riapre i giochi, nulla può Brignoli e si riparte dall’ 1 a 1.  I grifoni riprendono subito le redini del gioco; va al tiro Brighi, poi Acampora ( forse il braccio di un difensore intercetta il suo tiro ). Al 35° Perugia ancora in vantaggio: sugli sviluppi di un calcio di punizione Belmonte serve in area Di Carmine, il quale da posizione ravvicinata e in spaccata colpisce la sfera con la punta del piede, Gori è ancora battuto. Si va al riposo sul 2-1.

Nella ripresa il dominio biancorosso è forse ancora più consistente. Il 4-3-3 ( poi scelto da Bucchi ) continua a funzionare a meraviglia. Il Benevento sembra quasi eclissarsi per tornare poi negli ultimi quindici minuti, quando porterà diversi pericoli dalle parti di Brignoli. Al 10° un eccellente Di Chiara crossa da sinistra per Di Carmine, tiro a botta sicura del numero 10 del Perugia da dentro l’area, ma la palla colpisce in pieno il volto di Lucioni che evita il 3 a 1. Gnahorè prende il porto di Ricci;  dieci minuti dopo Terrani rileva Guberti. Una grande apertura di Brighi a sinistra, mette in condizione proprio i due nuovi entrati di scambiarsi ripetutamente la palla, fino a servire all’indietro Acampora che con un diagonale imprendibile mette la firma sul definitivo 3 a 1. Poi c’è un po’ da soffrire dopo che Belmonte, nel fermare Ceravolo su una pericolosissima ripartenza del Benevento, rimedia il secondo giallo. In particolare Ciciretti va vicino al gol al 37° con un sinistro al volo che esce di poco.

Il Perugia di Bucchi, al di là del modulo adottato, dimostra ancora una volta di avere un principio di base con cui affronta tutte le avversarie; cercare cioè di comandare il gioco e fare la partita, quando questo gli riesce difficilmente non arriva il risultato pieno. Ieri la squadra è stata perfetta; il tandem d’attacco era in gran vena;  Brighi, Di Chiara, Acampora, Guberti hanno fornito delle grandi prestazioni. Il Perugia occupa adesso il quinto gradino della classifica, e aspetta i risultati di oggi in cui si completerà la 31° giornata. Il solo Bari, che va a Trapani ha la possibilità di scavalcarlo. Lo possono raggiungere Spezia  Novara e Cittadella, impegnate rispettivamente a Brescia, Avellino ed Ascoli. Un posto al sole quindi, da difendere con la stessa grinta che si è vista ieri al Curi, in attesa della trasferta di Carpi tra otto giorni.

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